Chiara Ferroni e l’ecosistema dell’innovazione per il Nord-Ovest Nodes
Chiara L. G. Ferroni è Direttore Generale della Società HUB NODES Scarl, coordinatore e soggetto attuatore dell’Ecosistema NODES (Nord Ovest Digitale E Sostenibile) finanziato su risorse PNRR dal Ministero dell’Università e della Ricerca. L’Ecosistema NODES è formato da una rete di 24 partner pubblici e privati e porterà 112 milioni per il territorio, da Nord a Sud.
Chiara è stata responsabile del Polo di Innovazione ICT e Senior Business Analyst presso Fondazione Piemonte Innova per più di 10 anni.E’ laureata in Ingegneria Gestionale presso il Politecnico di Torino e ha svolto due corsi master in business administration presso l’UCLA, California (USA).
Chiara potresti spiegare che cosa è Nodes, l’ecosistema dell’innovazione per il NordOvest – presieduto dal rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco – uno degli 11 poli voluti dal Pnrr per stimolare in tutta Italia la ricerca applicata in ambito industriale, il trasferimento tecnologico e l’innovazione nel campo imprenditoriale. Qual è l’ambizioso obiettivo del progetto?
Per rispondere alla domanda faccio un passo indietro per dare qualche elemento in più: gli ecosistemi di normazione sono 11 in Italia, uno di questi è l’ecosistema Nodes, che è stato finanziato su questa misura eccezionale del PNRR missione quattro componente due – quindi per gli addetti ai lavori rientriamo all’interno di quello che è tutto il filone dedicato alla missione della ricerca all’innovazione – dove il Ministero ha identificato diversi strumenti, quindi i centri nazionali, gli ecosistemi, i partenariati estesi, le infrastrutture di ricerca e di innovazione. Tra questi strumenti l’ecosistema ha dedicato un bando ad hoc, volendone finanziare 12 ha aperto questa gara a fine dicembre del 2021. Come detto, abbiamo proposto questo progetto coordinato dagli Atenei del territorio Nord Ovest, quindi Piemonte, Valle d’Aosta e le province più occidentali della Lombardia; gli atenei di riferimento, tutti enti pubblici si sono consorziati identificando un modo nuovo di lavorare insieme, valorizzando già quelle che erano le collaborazioni istituzionali, accettando di rispondere a questo bando che è una vera e propria sfida – visto anche le tematiche del PNRR. Presentando questa proposta, dove il Politecnico di Torino è stato soggetto proponente con Guido Saracco, Presidente in pectore di questa società e di questo ecosistema, si è posto come ambizioso obiettivo quello di occuparsi di ricerca applicata e di innovazione in tre anni. La sfida è quella di fare tutta questa attività di ricerca e innovazione legata al PNRR in questo periodo molto breve, con tanti fondi – sono 112 milioni di euro – che metteremo sul territorio per stimolare l’attività di ricerca applicata dei partner dell’ecosistema e poi per finanziare le imprese con i bandi a cascata.
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